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La Planée - Église de l'Assomption-de-la-Vierge

La Planée - Église de l'Assomption-de-la-Vierge
Eglise de la Planée - Commons

Eglise de la Planée - Commons

Nel 2018 > Caroline BACHMANNChe­min de croix

La tradizione vuole che la chiesa di La Planée sia una delle più antiche della foresta dell’Haut-Doubs. Tuttavia, la prima menzione scritta di esso appare solo nel XIV secolo. E se questo primo edificio è stato trasformato e rimaneggiato nel corso dei secoli – la navata centrale e la navata destra nel XVII secolo, la volta del coro nel XVI secolo e il campanile-portico nel XIX secolo – la chiesa attuale conserva ancora qualche traccia di esso, ad esempio, a livello delle volte a vela della navata.

GPS : 46,840628 / 6,282027

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Les Pontets - Église de la Visitation-de-Notre-Dame

Les Pontets - Église de la Visitation-de-Notre-Dame
Eglise des Pontets - Commons
  

Nel 2024 > Jeanne TARA

Nel 2018 > BENC’est écrit dans la Bible

Non si può parlare del villaggio di Les Pontets senza menzionare il figlio autoctono : « il filosofo di Les Pontets », Théodore Jouffroy, nato lì nel 1796. Deputato di Pontarlier dal 1831 al 1839, brillante accademico, insegnò filosofia nelle più prestigiose scuole francesi, alla Facoltà di Lettere di Parigi, poi a l’Ecole Normale e a le Collège de France. Oggi poco conosciuto, perfino dimenticato, è stato tuttavia ai suoi tempi una personalità riconosciuta dai suoi pari : Ernest Renan ha evocato « le belle pagine di questa disperata ricerca filosofica « e Sainte-Beuve ne ha sottolineato « l’intelligenza in grado eccellente, l’intelligenza in quanto è ampia, profonda e raccolta, perfettamente chiara e chiarita … del signor Jouffroy. » Dalla salute fragile, stremato dai suoi doveri, morì a Parigi nel 1841, a soli 45 anni.
La chiesa di Les Pontets, chiamata La Visitazione della Madonna e situata nel recinto del vecchio cimitero, fu costruita nel 1845 sul sito di una vecchia cappella.
Il campanile-portico, sormontato da una copertura a cuspide poligonale fiancheggiata da quattro pinnacoli, si apre su una navata prolungata dal coro absidato. Le quattro campate della navata centrale sono separate dalle navate laterali da colonne con fusto cilindrico su cui poggiano volte a crociera. Vetrate semicircolari illuminano le navate laterali e il coro. Pannelli di legno ricoprono le pareti del coro e delle navate laterali.
Si segnala la presenza di interessanti arredi provenienti in parte dall’antico edificio : un Cristo in croce (XVII secolo), un pulpito predicante di cui restano solo i panelli della vasca, un dipinto della Vergine col Bambino detto del Rosario, 1850 copia di un dipinto di Murillo realizzato dal pittore Desaugiers, i mobili della sagrestia, un secondo Cristo in croce, due statue di legno dorato (Saint Joseph e l’immacolata Concezione). Non vi è nessuna pala d’altare nel coro né nelle navate laterali.

GPS : 46,719791 / 6,172172

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La Cluse-et-Mijoux - Chapelle de Montpetot

La Cluse-et-Mijoux - Chapelle de Montpetot

Nel 2018 > Jérôme LEUBABat­tle­field 126

Si tratta di un piccolo edificio composto da un’unica navata, un loggione e un coro. Pochi gradini e un cancello separano la navata dal coro. Mentre la navata è coperta da un semplice soffitto, una volta a costoloni dipinta con motivi storici ricopre il coro, le cui pareti sono decorate da boiserie recanti numerosi ex voto.
Nel coro, dietro l’altare, una pala popolata di cherubini e in gran parte policroma, riprende il vocabolario architettonico classico. Una statuetta della Vergine è inserita in una nicchia nella parte centrale della pala. Diverse statue sono presenti nella navata e sulla pala d’altare.
L’intero edificio è coperto da un tetto a capanna e un piccolo campanile sormonta l’ingresso.

GPS : 46,861924 / 6,391762

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Les Fourgs - Chapelle du Tourillot

Les Fourgs - Chapelle du Tourillot
Chapelle du Tourillot - Commons

Nel 2018 > Francesco FINIZIO3 points, c’est tout

Si tratta di un piccolo edificio costituito da una navata rettangolare prolungata da un coro con abside piatta. Campate sormontate da un arco semicircolare illuminano la navata. Non vi è alcuna volta ma un soffitto a copertura della navata e del coro. Nessun mobile in questa cappella dall’arredamento più che modesto, a parte un altare artigianale nel coro, sedie e panche per i fedeli. Una statua della Madonna di Lourdes adorna la parete laterale del coro, dietro l’altare. All’esterno, un piccolo campanile che ospita una statua della Madonna di Lourdes svetta sul tetto della facciata.
La porta d’ingresso è incorniciata da due colonne che sostengono un frontone triangolare. Sulla parete dell’abside un cartiglio reca la data della benedizione della cappella.

GPS : 46,831101 / 6,413254

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Les Hôpitaux-Vieux - Chapelle Sainte-Philomène

Les Hôpitaux-Vieux - Chapelle Sainte-Philomène
Chapelle des Hôpitaux-Vieux - Commons

Chapelle des Hôpitaux-Vieux - Commons

Nel 2018 > Ariane EPARSMonu­ment

Questa cappella è un edificio del tutto modesto, sia nelle proporzioni che nell’arredo: è costituita da un’unica navata prolungata da un coro a cassettoni. Una serie di dipinti evocanti diversi episodi della vita della Vergine occupano le pareti cieche della navata. La cappella è dedicata a Santa Filomena: questa giovane fu oggetto di culto dal 1805 al 1961 dopo il ritrovamento di ossa rinvenute nel 1802 nella catacomba di Priscilla, a Roma.
Per il nome della sepolta fu presa l’iscrizione “Filumena” (trascritta Filomena), identificata lei stessa come una giovane vergine e martire negli entusiasmi del tempo senza però avere alcuna certezza storica. Un dipinto raffigurante questa giovane donna è attaccato alla parete del comodino del coro.

GPS : 46,789706 / 6,369870

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Les Villedieu - Église Saint-Joseph

Les Villedieu - Église Saint-Joseph
Eglise des Villedieu - Commons

Nel 2018 > Denis SAVARYFumée

Situata a lato della strada e posta sotto il nome di San Giuseppe, questa chiesa fu oggetto di vari interventi e restauri nei secoli XIX e XX. La sua pianta è simile a quella di molte altre chiese di questo periodo e di questa regione: campanile-portico coperto da un tetto imperiale – una sistemazione architettonica caratteristica di questa regione -, su una navata a tre navate prolungate dal coro.
Diversi arredi liturgici sono classificati come Monumenti Storici, tra cui un crocifisso del XVII secolo e la porta del tabernacolo. Durante i lavori, invece, sono stati rimossi il pulpito della predicazione e la barriera della comunione.

GPS : 46,728243 / 6,246291

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Châtelblanc - Église de la Nativité-de-Notre-Dame

Châtelblanc - Église de la Nativité-de-Notre-Dame
Eglise de Chatelblanc - Commons

Eglise de Chatelblanc

  

Nel 2024 > Gilles FURTWÄNGLER

Nel 2018 > Sylvie AuvrayLes bâtons d’Alexandre

Fu solo nel XVII secolo che Chatelblanc fece costruire una propria cappella su iniziativa del signor Pierre Blondeau e consacrata nel 1665 dall’arcivescovo di Besançon.
Questo edificio si rivelò presto troppo angusto per accogliere tutti i fedeli. La cappella fu ampliata alla fine del XVIII seolo, ma fu distrutta da un incendio così come il presbiterio e alcune case nel 1759. Subito restaurata, fu parzialmente distrutta da un nuovo incendio nel 1775. Fu poi nuovamente restaurata nel 1827.
L’attuale chiesa, dedicata alla Natività della Madonna, fu costruita dal 1854 al 1861 su progetto dell’architetto Painchaux che aveva scelto una classica pianta a croce latina ; un campanile-portico si apre su una navata unica con 3 campate coperte da volta a botte, transetto e coro. L’arredo architettonico rimane fedele alla tradizione ottocentesca mutuando tutti gli elementi dell’antichità. Da vedere diverse opere interessanti : una statua di Saint Alexandre, un dipinto dell’Annunciazione (sulla parete absidale del coro) e la teca contenente le reliquie di Saint-Alexandre. Dall’inventario della primitiva cappella non sembra che gli attuali elementi di arredo provengano dalla prima cappella ad eccezione degli maltari laterali, del pulpito della predicazione, delle statue e del dipinto del coro sicuramente recuperati nella chiesa del XVIII secolo.
Non appena le reliquie di Saint Alexandre furono traslate a Chatelblanc (29 settembre 1684), i fedeli presenti notarono diverse manifestazioni irrazionali ritenute miracolose. Ogni anno, l’anniversario della traslazione diventava occasione per organizzare un pellegrinaggio più o meno seguito : 8000 persone nel 1784, 3000 nel 1834, 5000 nel 1884, 2000 nel 1934.

Texte de Joël GUIRAUD

GPS : 46,673250 / 6,114818

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Chapelle-des-Bois - Église Saint-Jean-Baptiste

Chapelle-des-Bois - Église Saint-Jean-Baptiste

Eglise de Chapelle-des-Bois - Commons

Eglise de Chapelle-des-Bois - Commons

Nel 2018 > Jérôme HentschJalousie

Fino al 1445, nonostante le condizioni climatiche spesso difficili, gli abitanti di Chapelle-des-Bois dovevano recarsi ai servizi a Chaux-Neuve o a Mouthe. Da qui la decisione, nel 1628, di costruire a Chapelle-des-Bois una cappella sotto il nome di Saint-Jean-Baptiste, la cui statua accoglie il visitatore all’ingresso.
Completata nel 1639, questa cappella fu consacrata nel 1665 da monsignor Antoine-Pierre I de Grammont. Su richiesta degli abitanti, la cappella divenne finalmente chiesa nel 1746.
Situata all’interno del cimitero, la chiesa Saint-Jean-Baptiste è stata più volte rimaneggiata e nel XIX secolo è stata aggiunta una sagrestia. È tipica delle chiese di montagna con il suo aspetto esterno massiccio ulteriormente rinforzato da contrafforti; diverse piccole aperture illuminano questo edificio che rimane piuttosto basso.

GPS : 46,597654 / 6,114175

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Oye-et-Pallet - Église Saint-Nicolas

Oye-et-Pallet - Église Saint-Nicolas
Eglise de Oye-et-Pallet - CommonsEglise d'Oye-et-Pallet, retable - Commons
  

Nel 2024 > Anne FISCHER

Nel 2018 > Nino LAISNÉ3 cœurs

Fino alla rivoluzione, gli abitanti di Oye-et-Pallet dipendevano dalla parrocchia di Saint-Etienne di Pontarlier dove dovevano recarsi per i servizi. Fu solo nel 1494 che ottennero il permesso di costruire una chiesa che tuttavia rimase vicariale di Pontarlier. E’, nella sua forma attuale, il risultato di modifiche e trasformazioni avvenute nel corso dei secoli.
Si trova nella parte alta del paese, nel recinto che delimita il cimitero. E’ costituita da un campanile settecentesco (1749) coperto da un tetto imperiale con tegole smaltate e aperto su una navata composta da una navata centrale, due navate laterali e un coro. Le prime due campate della nave centrale furono realizzate alla fine del XV secolo (1494) e la terza campata dei collaterali fu costruita nel XVII secolo, la terza e la quarta alla fine del XVIII secolo, come pure il coro. Il tutto è coperto da volte a vela i cui archi appoggiano sui pilastri divisori tra le navate laterali e quella centrale.
L’interesse di questa piccola chiesa risiede nella pala dell’altare maggiore con frontone e colonne tortili attorno alle quali sono avvolti tralci di vite e uva dorata. Al centro, un dipinto non firmato raffigurante il patrono della parrocchia, Saint Nicolas, senza dubbio vescovo di Myra in Anatolia. La sua leggenda è ricca di eventi miracolosi e leggendari. Il più noto è quello dei 3 bambini uccisi e messi nella salina da un macellaio e resuscitati da Saint Nicolas (il dipinto sull’altare maggiore).
Anche il tabernacolo dell’altare maggiore è un’opera mlto interessante realizzata nel 1716 da François Gagelin, falegname e scultore del legno. La lavorazione lignea della pala dell’altare prosegue nelle navate laterali sotto forma di pannelli a mezza altezza. Tutte le vetrate astratte furono eseguite nel 1956 dal giovane maestro vetraio Paul Virilo su disegno del pittore serge Rezvani.

GPS : 46,854445 / 6,331968

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Brey-et-Maison-du-Bois - Chapelle Sainte-Barbe

Brey-et-Maison-du-Bois - Chapelle Sainte-Barbe
Chapelle Sainte-Barbe

Nel 2018 > Le FRAC avec Rodolphe Huguet9 erreurs

Nel 2016 > Séverine HubardBis bizz, la chapelle aux insectes

La cappella di Maisons-du-Bois prende il nome da Sainte Barbe, protettrice delle professioni pericolose o che potrebbero provocare morte violenta come, tra altri, artiglieri, genieri, minatori e vigili del fuoco. Viene tradizionalmente rappresentata con la torre nella quale, secondo la leggenda, suo padre la fece rinchiudere.
Costruita nel XVII secolo, questa cappella fu per molto tempo luogo di preghiera e pellegrinaggio, prima di cadere in disuso dopo la Prima Guerra Mondiale.
Nel 1941, padre Humbert, parrocco, riportò la cappella alla sua vocazione originaria in segno di ringraziamento per il ritorno dei prigionieri detenuti in Germania. Acquistò anche una piccola campana per la chiesa del paese che venne installata nel campanile costruito nel 1948.
Questa cappella restaurata nel 2013 dal comune di Brey-et-Maisons-du-Bois, è costituita da un’unica navata dorata, nello spazio del coro, di un piccolo altare maggiore ligneo con tabernacolo girevole e una statua di Sainte-Barbe. E’ coperta da un tetto a due falde e coronata da un piccolo campanile. Alla cappella è annessa una monumentale croce di pietra, eretta nel XV secolo. E’ decorata con due sculture, una delle quali è una ricostruzione identica dell’originale (scomparsa nel 1980) prodotta durante la ristrutturazione della cappella nel 2013.

lettre de jm saillard-1 (2)

GPS : 46,739577 / 6,230343