Nel 2022 > Olivier Toulemonde, le FRAC con Matthew McCaslin, Sébastien Thiéry
Pontarlier, tappa tra le abbazie di Saint-Bénigne de Dijon e Saint-Maurice d’Agaune (nel Vallese, Svizzera), fu dotata ben presto di un ospedale (se ne parla già nel 1189) – e di una cappella o di una chiesa – situati nel Faubourg Saint-Pierre. Parzialmente distrutto nel 1639 durante la presa della città da parte degli svedesi di Sassonia-Weimar, fu trasferito nel Faubourg Saint-Étienne nel 1700 secondo i progetti dell’architetto Richard; distrutta dal grande incendio del 1736, fu ricostruita nel 1740 su progetto dell’ingegnere Querret, poi ampliata più volte.
La cappella è una curiosa costruzione ottocentesca realizzata nel 1897 su progetto dell’architetto E. Bérard: una sorta di nartece si apre su un’unica navata prolungata da un coro absidato; le colonne del nartece sorreggono un ballatoio che permetteva ai malati del primo piano di seguire i servizi; le vetrate del coro e della navata illuminano il tutto. Ma di questo edificio non è tanto la pianta quanto il suo arredamento, ereditato da una certa moda orientalista: colonne con fusto cilindrico e capitelli decorati, vetrate decorate con fogliame rigoglioso, papiro, volta stellata della navata centrale, volta del coro con un Cristo di ispirazione bizantina… Le pitture piuttosto scure che ricoprono le pareti e le colonne e la scarsa illuminazione naturale conferiscono a questa cappella un aspetto interno piuttosto scuro.
GPS : 46,739577 / 6,230343