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Fino alla rivoluzione, gli abitanti di Oye-et-Pallet dipendevano dalla parrocchia di Saint-Etienne di Pontarlier dove dovevano recarsi per i servizi. Fu solo nel 1494 che ottennero il permesso di costruire una chiesa che tuttavia rimase vicariale di Pontarlier. E’, nella sua forma attuale, il risultato di modifiche e trasformazioni avvenute nel corso dei secoli.
Si trova nella parte alta del paese, nel recinto che delimita il cimitero. E’ costituita da un campanile settecentesco (1749) coperto da un tetto imperiale con tegole smaltate e aperto su una navata composta da una navata centrale, due navate laterali e un coro. Le prime due campate della nave centrale furono realizzate alla fine del XV secolo (1494) e la terza campata dei collaterali fu costruita nel XVII secolo, la terza e la quarta alla fine del XVIII secolo, come pure il coro. Il tutto è coperto da volte a vela i cui archi appoggiano sui pilastri divisori tra le navate laterali e quella centrale.
L’interesse di questa piccola chiesa risiede nella pala dell’altare maggiore con frontone e colonne tortili attorno alle quali sono avvolti tralci di vite e uva dorata. Al centro, un dipinto non firmato raffigurante il patrono della parrocchia, Saint Nicolas, senza dubbio vescovo di Myra in Anatolia. La sua leggenda è ricca di eventi miracolosi e leggendari. Il più noto è quello dei 3 bambini uccisi e messi nella salina da un macellaio e resuscitati da Saint Nicolas (il dipinto sull’altare maggiore).
Anche il tabernacolo dell’altare maggiore è un’opera mlto interessante realizzata nel 1716 da François Gagelin, falegname e scultore del legno. La lavorazione lignea della pala dell’altare prosegue nelle navate laterali sotto forma di pannelli a mezza altezza. Tutte le vetrate astratte furono eseguite nel 1956 dal giovane maestro vetraio Paul Virilo su disegno del pittore serge Rezvani.
GPS : 46,854445 / 6,331968